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La Biblioteca UCIIM, fondata nel 1944, è inserita nell’Anagrafe dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche – ICCU, con il Codice: IT-RM0165: http://anagrafe.iccu.sbn.it/isil/IT-RM0165 

Oggi rinasce grazie al Progetto “PROMUOVERE LA LEGALITÀ PER UNA NUOVA CITTADINANZA, PER L’INCLUSIONE SOCIALE, PER L’INTEGRAZIONE”, messo in atto con lo scopo di promuovere forme e modelli di comportamento attestanti i principali valori della cultura spesso soppiantati da pseudo valori, da nuovi idoli connotati dalla prevalenza dell’utilitarismo e dell’individualismo.

Essa vuole diffondere la convinzione di Gesualdo Nosengo, fondatore dell’UCIIM, che scuola e democrazia costituiscono il cardine dello sviluppo del Paese.

Dagli anni ‘40 ad oggi l’UCIIM ha continuato, sulla scia del fondatore, ad occuparsi di scuola promuovendo, fra l’altro, valori di Legalità, Costituzione e Cittadinanza.

Nella sede nazionale UCIIM di via Crescenzio 25 in Roma, nel tempo, sono stati raccolti numerosi scritti e testi per una ricostruzione significativa della storia culturale del nostro paese.

Valorizzare, informatizzare, promuovere e diffondere tale patrimonio storico librario significa

  • stimolare la presa di coscienza democratica individuale e collettiva
  • promuovere la collaborazione fra cittadini e istituzioni
  • incrementare la collaborazione tra diverse comunità educanti
  • educare alla solidarietà e alla integrazione
  • promuovere la conoscenza della Costituzione italiana

La biblioteca UCIIM “Gesualdo Nosengo” è fruibile dalle scuole, dai docenti, dagli alunni, dagli universitari e da quanti vogliono consultarla.

Essa è quindi spazio di studio, incontri, confronti e socializzazione on line e in presenza.

Va segnalato l’impegno di otto giovani (Sonia Barresi, Alessia Clemente, Alissa Dolce, Giuseppe Gagliardi, Vincenza Giaconia, Claudia Rizzuto, Matteo Serrati, Valerio Valenti) che con tenacia e competenza hanno recuperato e catalogato i volumi e i documenti presenti in archivio rendendoli scrigno prezioso della storia d’Italia dal 1800 ad oggi.